parole e silenzi 

 

Il tema di quest’anno    -    Programma    -     Iscrizioni    -    Eventi collegati   -   Relatori

 

 

 

  itinerario d’arte e simbologia liturgica

   “dallo stridor di denti del drago a quel fibrillare d’ali squisitamente silenzioso”

 

   Opere dell’artista Margherita Pavesi Mazzoni

 

 

  Inaugurazione

  Sabato 2 Dicembre ore 16.30

  Galleria Boragno – Via Milano, 4 - Busto Arsizio

  Introduce Giuseppe Magini

 

 

 

 

Dal 3  al 15 Dicembre 2006

Mar-Ven dalle 17.00 alle 19.00

Sabato e Festivi   10.00-12.00 -  17.00-19.00

 

Galleria Boragno e Battistero S. Giovanni

 

 

   Opera acquistata dal Metropolitan Museum of Art (New York)

 

 

 

Margherita Pavesi Mazzoni, nasce a Milano nel 1930.

Dopo studi di musica e pittura, si è dedicata totalmente alla ricerca figurativa. Allieva di Aldo Carpi, a Brera, matura una visione di tipo espressionista. Frequenta anche  la scuola privata di Aldo Salvatori e nei primi anni ’70, a Firenze,  apprende la tecnica xilografica da Pietro Parigi.

Prosegue in Toscana la sua formazione con l’ approfondimento dei pittori senesi e dell’arte romanica. In Germania, Belgio ed Olanda studia gli espressionisti dell’Europa del Nord, poi la sua attenzione è rivolta alla preistoria e all’arte negra e queste esperienze la porteranno, in età matura, alla realizzazione di una sintesi figurativa in chiave simbolica.

Dagli anni ’50 espone in tutta Italia, ottenendo premi e riconoscimenti.

Vive e lavora alla Pievina di Montepulciano. Con pittura e scultura povere allestisce  itinerari, scenografie, liturgie simboliche, drammatizzazioni sacre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

         Opera realizzata da Margherita Pavesi e donata al

         Seminario Parole e Silenzi (Nov 2006)

      

Abbiamo incontrato Margherita all’Eremo di San Pietro alle Stinche, nel Chiantigiano, lungo il nostro peregrinare alla ricerca di senso e di luce. Ci ha illuminati con la presentazione dell’icona della trasfigurazione che donava all’Eremo nel giorno ad esso dedicato. Ci ha affascinato ed emozionato il suo linguaggio corporeo e comunicativo nella presentazione  dell’opera. L’abbiamo invitata a Busto Arsizio  a trasfondere questa capacità artistica e lei ha realizzato un’opera per il nostro terzo seminario. Ci ha fatto dono, nella sua presenza-assenza, di sette sue opere che ci hanno condotto lungo tutto il cammino di Parole e silenzi, introducendo e accompagnando la tavola rotonda e promovendo la riflessione nel laboratorio per genitori ed educatori di adolescenti. Abbiamo sperimentato, grazie a lei, come l’opera artistica possa intrecciarsi con la riflessione sulla relazione umana e con la Parola! 

 Carmelo e Lucia Di Fazio

 

Non temere sorellina, ogni uomo diviene i suoi sogni e tu, Margherita, con la tua arte, sognando, fai sognare.

 (Fratel Carlo Carretto, 1980)

 

 

Margaretha, Fantastica de arte e fantasia. Come la rejna de Saba viene de lontane terre lunari.  (Miguel Serrano, poeta cileno, 1982)

           

A differenza di tanti che amano percorrere cammini tradizionali, a costo di ripetere ed appiattire la traccia essenziale, Margherita ha una iconografia veramente sua, singolarissima; si presentano come vere icone odierne, autentiche opere d’arte, che invitano a guardare le terre del cielo.   (Enzo Bianchi, 1997)

 

 

Fra questi due assoluti attraversati e intravisti – il buio del dolore e lo splendore della luce – Margherita si muove nello spazio del quotidiano per scavarne la matericità, per riutilizzarne gli scarti e i resti, per scoprirne le forme e i colori nascosti, per cogliere la semplicità e insieme la ricchezza dei gesti… Qual è il filo nascosto che – nell’opera di Margherita – unisce dolore e compassione, buio e luce, quotidiano e bellezza? Quale magia permette la traduzione di queste esperienze, personali e collettive insieme, in segno, in simbolo, in narrazione, in parola comunicante che vibra e affascina? Verrebbe da dire un cuore che ama, che si appassiona, che contempla, ma forse si potrebbe anche dire un cuore che ci fa amare.   (Marco Ingrosso, 2003)

 

 

Un tratto che credo fondamentale del lavoro di Margherita Pavesi Mazzoni è il suo scorrere largo tra l’oro dei bizantini e dei primitivi e le materie scabre del linguaggio contemporaneo, tra il segno arcaico ma raffinato – d’impronta medievale – e il tocco rapido e sapiente, la stesura della massa profonda del colore, di una sensibilità affatto attuale.

Accomuna queste ipotetiche ma non reali antinomie il desiderio di esprimere l’inesprimibile, la grande umanità dei padri e la crisi dell’oggi, crisi che non è solo timore del vuoto, ma anche – e forse soprattutto – forte aspirazione a costruire un “nuovo”.

Mi pare proprio che Margherita ci accompagni nel nostro cammino di uomini e donne guardando alla stessa stella dei Magi di duemila anni fa.             

Giuseppe Magini (2006)

 

 

 Margherita Pavesi Mazzoni

per il seminario Parole e Silenzi

 

Margherita avrebbe dovuto essere con noi per dare avvio al seminario con la presentazione di alcune sue opere, non ha potuto intervenire per gravi motivi familiari.

Sette delle sue opere sono comunque giunte tra noi, accompagnate dall’eco delle parole con cui lei stessa ha voluto, anche se da lontano, indicarci come “luminosa stella cometa” a pastori disorientati dalla bellezza e dalla profondità della sua produzione artistica, un possibile percorso di lettura che potesse suscitare risonanze nelle profondità dei nostri cuori per diventare occasione di riflessione.

Il tema delle sette opere riguarda la rappresentazione simbolica della vita di una coppia nella polarità di vivere insieme – uomo e donna – la magnifica esperienza della condivisione profonda, ma anche dello sperimentare momenti di buio, quando il silenzio diventa sinonimo di incomunicabilità, rottura, notte buia.

Margherita inserisce il rapporto uomo/donna in una visione cosmico-religiosa, a partire dalle varie tipologie di materiale usato che ci rimandano allo scenario della Madre Terra, in cui si inscrive l’avventura della coppia.

 

 

 

 

 

 

 

 

1° OPERA  - PIU’ BIANCA DELLA NEVE L’ANIMA FANCIULLA:

lo sposo va alla sposa con innocenza come la sposa allo sposo. Il fuoco dell’amore rigenera, purifica e restituisce l’innocenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2° OPERA  - LA INCORONO’ CON STELLE E GELSOMINI

e disse: vi presento la mia regina. L’uomo non sia sulla donna rapace. La donna non sia sull’uomo esigente e possessiva. Ci sia rispetto reciproco delle personalità perché l’anima di ognuno si possa rivelare all’altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3° OPERA  - PENSA CARO:

se dal deserto estremo giungendo al mare scoprissimo che il mare è un’immensa massa di bitume nero. Dove andremmo a deporre il bisogno di un amore assoluto? I coniugi si ritrovano nella tenebra della notte oscura, i loro sentimenti vacillano.

Crisi esistenziali mettono a prova la loro unione, ma essi innalzano il vessillo della speranza, perché la luce dello Spirito li custodisce.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4° OPERA – GIUSTIZIA/MISERICORDIA

Lui è nel segno del potere patriarcale; valuta, giudica, condanna secondo la legge.

Lei è al di là delle categorie legali, porta con sè un fascio di spighe, simbolo di pane e nutrimento ed agisce con cuore misericordioso.

Opera acquistata dal Metropolitan Museum of Art (New York)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5° OPERA – AMANTI NELL’INCONTRO DELLE ANIME

Intesa, sintonia, dialogo. Amanti nel senso totale quindi di Eros e Anima…. in consonanza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6° OPERA – I PELLEGRINI DELL’ASSOLUTO

Il loro amore nella coppia, nei figli, nella società è custodito dal Divino.

Insieme sono ricercatori delle cose spirituali, vanno in salita verso la dimensione dell’amore cosmico e nel cielo le costellazioni si tramutano in piccoli cuori d’oro, riflesso del fuoco ardente.

 

 

 

 

 

 

 

             

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Opera realizzata da Margherita Pavesi e donata

al Seminario Parole e Silenzi (Nov 2006)

 

7° OPERA – LE DUE PARTI SONO UNA.

 Il LORO CUORE UNO IRRADIATO DAL SANTO SPIRITO RIPOSA AL CENTRO

 

Da un frammento di tronco di ulivo che rappresenta la Madre Terra sono state tratte le due parti.

La goccia di cristallo con la luce simboleggia lo Spirito che custodisce il loro Amore.

Amore Unico Assoluto Irripetibile

 

 

 

 

I SALUTI DELL’ARTISTA:

 

Questo con amore ardente io auguro a tutte le coppie presenti,

poiché Dio li creò maschio e femmina….e li benedisse.

Vi abbraccio tutti

Margherita

5 Novembre 2006